venerdì 4 gennaio 2013

Il Campo dei miracoli

(by Massimo Enzo Grandi)

Immagina di tenere tra le dita una monetina. Una monetina che da sola non ha molto valore d’acquisto; probabilmente il metallo con cui è composta potrebbe addirittura superare il suo “valore” effettivo commerciale, ma in questo momento diventa qualcosa di molto, ma molto più importante: è la monetina che getterai nel pozzo dei desideri!

O magari puoi anche immaginare di tenere tra le dita un semplice straccetto per la polvere, quello con il quale hai appena pulito qualche oggetto in casa, lo stesso straccio che, sfregando sulla giusta vecchia lampada, potrebbe anche far apparire il genio in essa contenuta ed aiutarti a cambiare finalmente la tua vita una volta per tutte.

Già! Ti chiederai ora dove si trovino questa famosa “lampada di Aladino” o il magico “pozzo dei desideri”; ma molto più probabilmente, invece, stai già sorridendo pensando che siano cose esistenti solo nella fantasia.

Ebbene, qualsiasi cosa tu stia pensando hai perfettamente ragione! Sta infatti esclusivamente in noi, nel nostro modo di vivere e vedere le cose, far si che quel pozzo e quella lampada siano o meno delle pratiche fonti dalle quali far scaturire ciò che il nostro desiderio brama.

Molto probabilmente non esiste religione al mondo che non predica e accetta, anche seppure minimamente, il fatto del raggiungimento dei nostri scopi mediante l’uso di preghiere, di mantra o altre pratiche rituali. Se invece di una religione si tratta di una filosofia di vita, questa pratica non verrà definita come preghiera, ma bensì come uso della propria volontà, il che - in fondo - non è affatto molto dissimile.

“Chiedi e ti sarà dato” è un’asserzione tipica, per esempio, della religione più diffusa al mondo: il cristianesimo. Questa richiesta, così come ci viene insegnato, è da rivolgere a chi sta “sopra di noi”, cioè ai Santi, a Gesù o a Dio Stesso.

È facile incontrare persone molto religiose che raccontano di come le loro preghiere siano state esaudite, di come la loro fede li abbia aiutati ad ottenere qualche grazia – materiale o meno – in seguito ad averne espressamente inoltrata richiesta ad un essere “superiore”.

Io stesso, in alcuni casi, mi sono ritrovato ad “inoltrare” richieste particolari a queste “forze” dell’universo, e ne ho avuto un riscontro.

Le mie preghiere sono state veramente esaudite? Si è semplicemente trattato invece di casualità?

Sicuramente fa più comodo pensare che si sia trattato dell’esaudirsi delle preghiere, in questo modo la fiducia – o fede che dir si voglia – che qualche essere misterioso sia sempre pronto ad aiutarci, ci aiuta ad andare avanti in questa vita, contando sull’aiuto di qualcuno al di sopra di chiunque altro, quindi con maggior coraggio e sicurezza.

Purtroppo anche queste forme di richiesta hanno i loro limiti; evidentemente infatti, molte delle preghiere espresse - anche da gruppi di persone – rimangono senza risposta alcuna. Mi riferisco, in questo caso particolare, alle preghiere che vengono rivolte come richiesta di aiuto, per esempio per sostenere una certa persona che soffre di una grave malattia, o per porre fine alla fame nel mondo e via dicendo.

Analizzando i vari aspetti della preghiera, ci si trova a volte confrontati con contraddizioni, fatti strani, poco chiari, così come con meccanismi complessi, che ognuno tenterà di spiegare a proprio modo.

Se, da una parte, il religioso non ha dubbi sull’esaudirsi delle nostre preghiere, dall’altra non esiterà ad eludere le richieste di spiegazioni su un eventuale esito negativo di queste, dicendo che si tratta del “volere di Dio”, questo “volere” che è già di per sé misterioso ai nostri occhi e quindi non analizzabile. Punto!

Non ci viene dunque apparentemente lasciata libertà alcuna di approfondire il perché quella preghiera venga accolta con un “Si”, mentre quell’altra con un “No”, e un’altra ancora con un “più tardi”. Ci viene chiesto di accettarne incondizionatamente l’esito, asserendo non esista possibilità alcuna di influenzarlo.

Se stai leggendo questo libro, probabilmente anche tu, come me, non sei d’accordo di accettare ad occhi chiusi tutto questo. Anche tu vuoi capire esattamente cosa succede “dietro le quinte” delle nostre preghiere, dei nostri pensieri e dei nostri desideri.

Considerato che questo argomento non mi è nuovo, ho cercato di raccogliere le informazioni in mio possesso, in modo da esporre su queste pagine, più o meno sinteticamente, il mio contributo per una migliore comprensione delle leggi che entrano in azione con il nostro pensiero e con la pratica delle preghiere; leggi che, per alcuni, non sono ancora state scoperte, identificate o comprese.

Per poter comprendere a cosa mi riferisco quando parlo delle “leggi” che entrano in funzione quando il nostro cervello dà il via ad un pensiero, sia conscio che inconscio, è opportuno chiarire, seppur sommariamente, quale sia il “punto” dal quale ho iniziato ad analizzarne i meccanismi connessi; non si tratta, infatti, di semplici invenzioni, ma bensì del frutto di letture e di studi amatoriali, effettuati nel corso della mia (breve) esistenza.

La chiave di tutte queste leggi, la base cioè dell’universo, è sempre la stessa per qualsiasi branca di studio. Che si parta da un Big Bang, da una Genesi biblica o da altri testi considerati sacri, possiamo seguire, in parallelo, l’evoluzione del nostro “mondo” che si snoda esclusivamente a partire dallo stesso elemento: il nulla, l’Energia base, o Dio che dir si voglia.

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